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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

SUSPIRIA - LUCA GUADAGNINO

"L a madre è quella persona che può sostituire tutti ma che nessuno può sostituire”. L’aforisma, ricamato e ingiallito, vige impietoso dietro il vetro di un quadretto, nell’ austero decoro di una casa di campagna. Il respiro ruvido di una donna agonizzante gratta e riempie un silenzio che suona già di lutto. I sospiri - non solo quelli della Mater - sono il suono di un turbamento atavico, un formulario da recitare che sancisce il ricongiungimento con la morte o con l’ignoto (nella sua accezione più perturbante). Come in Argento, piove molto quando Susie Bannion arriva in accademia.  Ed è brutto tempo per gran parte del film. In questa Berlino gelida, dalla poca fantasia cromatica (ottima ancora una volta la fotografia di Mukdeeprom), scissa dalla spoglia traiettoria del Muro, la reazione può solo che esplodere nella violenza, mentre dannati nella Colpa e vessati dal Castigo, Heimat (= patria, come madre) e Volk ( non a caso titolo di uno dei brani firmati  da